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Il momento della verità: l’Europa

L’esperienza è quello che ottieni quando non ottieni quello che desideri.

Randy Pausch

Dalla Laurea alla Rete: Il Mio Viaggio Oltre Confine

Dopo aver conseguito la laurea con lode in ingegneria – coronata da un progetto finale premiato – mi sono trovata davanti a una scelta decisiva. Il mio relatore mi incoraggiava a intraprendere una carriera nelle grandi aziende, ma la voce più forte dentro di me era un’altra: la pallavolo. Così ho deciso di seguire la mia passione e inseguire il sogno di diventare un’atleta professionista.
Il primo passo è stato tornare in Argentina per completare l’iter del passaporto italiano, avviato quattro anni prima, con un obiettivo preciso: arrivare in Italia, la patria della pallavolo di altissimo livello.

 Tra Buenos Aires e la Spagna: I Primi Passi in Europa

In attesa della cittadinanza, ho iniziato a lavorare. Ho messo a frutto la mia laurea come Ingegnere dei Sistemi collaborando con realtà come Accenture a Buenos Aires, affiancando al lavoro tecnico anche l’insegnamento dell’inglese.
È stato allora che è arrivata la chiamata inattesa: il mio ex allenatore, Fabián de Valais, mi ha proposto di raggiungerlo in Spagna per giocare nella Lega FEV, a Lleida, in Catalogna. Ho accettato senza esitazioni.
L’esperienza a Lleida è stata intensa e trasformativa: allenamenti serali nel freddo, una nuova cultura sportiva e lo studio quotidiano dell’italiano con l’Italia sempre nella mente. A metà stagione è arrivata la cubana María Cárdenas, che è diventata un’amica preziosa e una sorta di “consulente” per il mio futuro. È stata lei a incoraggiarmi a tentare davvero il salto verso l’Italia.

 L’Italia Chiama: Tra Ritorni e Provini di Serie A

Al termine della stagione spagnola, María mi ha messo in contatto con il procuratore Stefano Bartocci. I provini in Italia sono andati bene, ma senza il passaporto italiano non era possibile firmare: in Serie A2 c’erano solo due posti riservati alle straniere, e nelle categorie inferiori nessuno.
Sono quindi rientrata in Argentina per completare la cittadinanza, lavorando nel frattempo nel dipartimento IT di ExxonMobil, appena trasferito dagli Stati Uniti a Buenos Aires. Parallelamente ho giocato per il club GEBA, dove ho ritrovato la mia amica d’infanzia, Viviana Dominko. Una stagione che mi ha regalato crescita, consapevolezza su quanto fatto fino ad ora e nuovi interrogativi sul mio futuro.
Pochi mesi dopo, appena si è presentata una nuova occasione per dei provini in Italia, ho utilizzato le ferie e sono partita. È stato in quel viaggio che Stefano mi ha presentato al club di Aprilia: sono stata selezionata come secondo palleggiatore in Serie A2, sotto la guida di Luca Cristofani.

La Riprogettazione: Nuove Consapevolezze e Sfide Internazionali

Quella mezza stagione in Serie A2 mi ha permesso di comprendere a fondo il livello richiesto nello sport professionistico. Per vivere al 100% di pallavolo è necessario essere un’atleta straordinaria o appartenere a una grande squadra. Da lì è nata la consapevolezza che avrei dovuto iniziare a costruire un piano B per il mio futuro.
Mentre la cittadinanza italiana era ancora in sospeso, si è aperta un’opportunità in Svizzera: la squadra cercava una palleggiatrice temporanea dopo la partenza di Sara Tomkom per la nazionale thailandese. In Svizzera non c’erano limiti per le giocatrici straniere, e ho accettato.
Anche questa esperienza è stata profondamente formativa: un ambiente veramente internazionale, con compagne brasiliane, giapponesi, thailandesi e svizzere, e la possibilità di partecipare alla Coppa CEV.
Pur non potendo restare fino al termine della stagione, sono tornata in Italia con maggiore maturità, pronta a progettare consapevolmente le mie sfide successive.