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"Your network is your net worth."

(La tua rete è il tuo patrimonio netto.)

PORTER GALE




 

Se c’è qualcosa su cui non scendo a compromessi è la mia convinzione che le persone che conosciamo nella nostra vita, sia essa personale, lavorativa, sportiva, accademica, o di qualsiasi altro genere, siano il valore aggiunto di questo percorso sulla terra.

Ogni volta che guardo indietro e cerco di ricordare un momento che mi ha segnato, c’è sempre qualcuno a cui fa riferimento, bello o brutto che sia, ma senza le persone non c’è l’esperienza.

Durante i primi anni di vita ci sono senz’altro i genitori, fratelli e sorelle ma anche i nonni e zii, maestri e amici di scuola e perché no i vicini del quartiere. Per coloro che iniziano lo sport da piccoli in questo periodo possiamo aggiungere anche gli allenatori, compagni di squadre sportive e senza dubbio anche i genitori, fratelli e sorelle “di squadra” e che compongono le prime connessioni del nostro network.

Già per quando arriviamo all’università si aggiungono i professori, gli amici degli amici e tutti coloro che conosciamo in vacanza, in discoteca oppure per caso nella fila delle poste, in palestra o in piscina. Se questi contatti vengono sviluppati nel modo giusto saranno l’osso duro del nostro network per sempre.

Infatti, qui mi trattengo un po’ per raccontarvi che quando ho iniziato a scrivere questo post ho voluto fare un elenco delle persone che ho aggiunto al mio network durante i miei 5 anni nel college negli USA ma mi sono fermata arrivata a circa 100 nomi perché ho realizzato che il numero preciso non è importante ma si la consapevolezza che solo uno di questi contatti può fare, e di solito fa, la differenza nelle nostre vite.

Nella mia esperienza personale la mia coach all’università americana ha fatto la differenza per me sia prima, soprattutto durante, e felicemente anche oggi. La conosco ormai da 20 anni, abbiamo sempre vissuto separate da un oceano ma siamo sempre rimaste in contatto e troviamo sempre il modo di vederci ogni anno.

Quando uno fa sport, e mi azzardo a dire ancora di più per gli sport di squadra, le connessioni aumentano esponenzialmente fino ad allungarsi a sport diversi e contatti inimmaginabili. Sono tanti i miei amici dai tempi del college che facevano calcio piuttosto che golf o atletica e in uno dei miei viaggi negli USA dopo circa 15 anni dalla mia laurea, incontrai proprio per caso, nella palestra di un college in Ruston, Louisiana un mio compagno di università che giocava al basket e che adesso allenava lì mentre io visitava il posto per altri motivi sportivi.

Dopo gli anni di studio iniziamo a lavorare ed ecco che ci sono i nostri colleghi, capi, collaboratori, clienti o pazienti da aggiungere all’elenco. Magari dopo ci sposiamo e abbiamo dei figli e ancora una volta la crescita esponenziale perché i “suoi” contatti ormai diventano anche nostri e arriviamo alle famiglie della scuola dei nostri figli per non dire poi gli amici dei nostri figli e tutti coloro che impattano, diretta o indirettamente le loro vite.

Insomma, non si finisce mai di creare il nostro network che è quasi un essere vivente con persone che entrano ed escono e che danno forme alle nostre avventure sul pianeta terra e mi portano comunque a dare un consiglio a tutti i giovani universitari oppure appena entrati nel mondo del lavoro: se volete puntare su qualche soft-skill, fate all-in sul networking e godetevi il risultato.

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3 anni 5 mesi ago

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