“Non c'è tempo come oggi per ricominciare da capo."
SANDRA BROWN (Unspeakable)
Questo mese ho deciso di parlare di un tema ben diverso rispetto a quelli che abbiamo affrontato negli ultimi post.
Freshman 15 (o Freshman 20) è un’espressione che si utilizza nei college americani per denominare le libbre (pounds) che si prendono durante il primo anno di studi universitari. Nella misura in chili si traduce in un aumento tra i 5 e gli 8 kg, che parte degli studenti di primo anno, cioè i Freshman, prendono in conseguenza al mangiare nelle caffetterie e nei diversi posti a disposizione nei campus dei college. Questo aumento di peso viene anche attribuito al tipo di cibo offerto in queste caffetterie (in parte molto grasso), ma anche all’obbligo per chi ha un meal plan (piano dei pasti per mangiare dentro il campus) di mangiare 3 volte al giorno in determinati orari, oltre all’incremento del consumo di alcool.
Per molti non è particolarmente rilevante avere qualche chilo in più durante il primo anno universitario, ma per uno studente-atleta può fare la differenza tra essere performante o meno nel suo sport, perdere il posto in squadra o tra i titolari fino a rischiare la borsa di studio per merito sportivo.
Personalmente, non ho mai avuto un buon rapporto con il mio peso sin da quando ero piccola, e senz’altro questo rapporto complicato, da atleta agonistica, diventò un problema anche all’arrivo al college.
Per più di 20 anni ho fatto sport agonistico a buon livello e devo confessare che probabilmente in meno del 20% delle mie stagioni sportive ho avuto quello che si potrebbe denominare “il peso forma di un atleta”. Non per questo non sono riuscita a raggiungere importanti traguardi, ma la domanda che è sempre rimasta nella mia testa fino ad oggi è sempre stata: "cosa sarebbe accaduto se avessi avuto il mio peso forma nei momenti più importanti della mia carriera sportiva?".
Purtroppo questa è una domanda che non ha risposta, almeno non una risposta vera. Ho ragionato sulle tante possibili risposte, ma chiaramente sono tutte supposizioni senza nessuna possibilità di riscontro nel mondo reale, perché il tempo ormai è scaduto.
A tutti coloro che stanno leggendo questo post, che siate studenti/studentesse pensando di andare in un college negli Stati Uniti, genitori di questi studenti oppure di altri pronti a partire o già in America, riflettete sul fatto che questa è una delle poche cose su cui abbiamo veramente il controllo. In questo momento di grande incertezza in cui sembra che non possiamo far nulla se non aspettare e seguire le indicazioni dei governi e delle agenzie, su questo tema possiamo reagire.
È un tema delicato che sta particolarmente a cuore a tanti studenti internazionali che partono per gli USA (atleti o meno) e del quale molti ne ignorano del tutto l'esistenza. Per fortuna però oggi esistono tanti modi per informarsi ed affrontare l'argomento: specialisti, diete, libri, ma anche il solo essere informati dell’esistenza di questo fenomeno è già un passo in avanti perché non diventi una domanda senza risposta nel vostro futuro o quello dei vostri cari.
Aggiungi un commento